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Social Day: un po’ di dati e di ringraziamenti

Non ci è permesso scegliere la cornice del nostro destino. Ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro.”
(DAG HJALMAR AGNÉ CARL HAMMARSKJOLD, Nobel per la pace nel 1962)

Gentilissimi,
quest’anno, in occasione dell’undicesima edizione del Social Day, abbiamo voluto aprire la consueta pagina di ringraziamenti con una frase di Dag Hammarskjold, pubblico funzionario svedese e segretario generale delle Nazioni Unite dal 1953 al 1961.

Forse non tutti sanno che in qualche modo può essere considerato il capostipite del Social Day anche se in verità non lo ha mai visto realizzato. Dopo la morte di Hammarskjold nel 1961, in un incidente aereo mai del tutto chiarito, gli studenti svedesi si interrogano su come poter proseguire la sua opera relativamente al sostegno e sviluppo delle aree più povere del Pianeta. A tal fine nel 1962 realizzano per la prima volta in Europa il Social Day, lì denominato OperationDayWork.

INIZIAMO I RINGRAZIAMENTI, naturalmente, dalle ragazze e ragazzi che sabato mattina (qualcuno in verità anche il venerdì!) hanno “invaso” il territorio bassanese con il proprio impegno, contagiando luoghi e persone che li hanno ospitati ed affiancati in questa giornata, simbolica e al contempo straordinariamente concreta. Il 2017 ha sancito il definitivo passaggio di “governance” ai ragazzi che hanno gestito autonomamente tutta la fase di promozione e realizzazione del Social Day. Forse non è un caso che proprio quest’anno si è registrato il record di partecipazione: 1.600 ragazze/i delle scuole superiori e 2.000 ragazze/i delle medie.

Proseguiamo con tutti gli adulti legati al contesto scolastico: docenti, dirigenti scolastici, personale non docente, comitati genitori … Una partecipazione complessa e complessiva che coinvolge centinaia di adulti, ognuno con mansioni diverse, che si fidano e affidano alle nuove generazioni, lasciandosi contaminare da coraggio, solidarietà e responsabilità. Adulti che testimoniano concretamente l’art. 34 della Costituzione Italiana per cui “La Scuola è aperta a tutti”: una scuola che non si limita ad aprire le proprie porte all’esterno, ma che si apre alla comunità tutta e con essa compie una didattica senza barriere.

Un’evidenza va sicuramente data alla partecipazione di moltissime tra le amministrazioni comunali dei 28 Comuni del territorio bassanese che, da anni ormai, sostengono ed accolgono nei propri spazi centinaia di giovani contribuendo alla raccolta fondi del Social Day e agevolando la volontà delle nuove generazioni di prendersi cura della “cosa pubblica”, come sancito tra l’altro dall’articolo 118 della Costituzione Italiana nel cosiddetto “principio di sussidiarietà orizzontale”. E l’ultimo ringraziamento non può non andare al cuore, invisibile, del Social Day: l’affaccendarsi incessante e silenzioso di migliaia di persone che rendono possibile tutto questo: docenti coordinatori che si spendono per l’intero processo, docenti di classe che collaborano anche solo agevolando la partecipazione dei propri studenti alla mattinata, dirigenti scolastici che presidiano e allestiscono il terreno burocratico su cui si innesta il Social Day, genitori che accompagnano, preparano, allestiscono tempi e spazi che accoglieranno i ragazzi/e; imprenditori, negozianti, famiglie, sindaci, assessori, membri di associazioni di volontariato, oratori e organizzazioni del sociale, cittadine e cittadini … che spendono tempo, risorse, energie, competenze per far sì che un processo complesso come il Social Day sia possibile.

Invitandovi a visitare il nostro sito e pagina Facebook per essere sempre aggiornati, un arrivederci al Social Day 2018.
Lo staff del Social Day.

Info e risultati: www.samarcandaonlus.it/documenti –  www.socialday.org | info@socialday.org

 

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