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Dimore Accoglienti – Conferenza stampa

Comunicato stampa
Progetto “Dimore Accoglienti”: presentata la prima parte della ricerca
sulla povertà nell’Altovicentino e il progetto di “cohousing sociale”.
Il progetto della cooperativa Samarcanda è sostenuto da Fondazione Cariverona,
con 6 Comuni e 4 associazioni partner

 Schio. È stato presentato questa mattina nella sede della cooperativa sociale Samarcanda, a Schio (VI), il progetto “Dimore Accoglienti”, promosso da Samarcanda grazie al sostegno della Fondazione Cariverona. Il progetto conta sull’adesione delle associazioni Caritas, Associazione per i Diritti degli Anziani (ADA), Auser – Associazione per l’invecchiamento attivo e Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà (Anteas), e la partnership dei Comuni di Schio, Marano Vicentino, Santorso, San Vito di Leguzzano, Malo e Thiene, con l’obiettivo di condurre un’analisi sulle povertà nell’Altovicentino e attivare una progettualità sperimentale di cohousing sociale”, in risposta al problema abitativo.

Lorenzo Sette, presidente della cooperativa Samarcanda, ha spiegato come tutti i progetti della cooperativa siano rivolti a sostenere l’autonomia delle persone in condizioni di fragilità, attraverso percorsi formativi, professionalizzanti e di inserimento lavorativo, in sinergia con le realtà del territorio, e nell’ottica di un’indipendenza abitativa. Il tema della casa resta, infatti, uno scoglio difficile da affrontare anche per chi sarebbe pronto a uscire dai percorsi di sostegno. Da questa esigenza è nato il progetto “Dimore Accoglienti”, “per offrire una risposta al bisogno dell’autonomia abitativa mettendo a valore due fragilità che spesso si riscontrano nel nostro territorio: la solitudine delle persone anziane che abitano sole e l’esigenza di trovare una dimora di chi esce da situazioni difficili”, ha spiegato Sette.

In questo percorso, sono due i macro obiettivi del progetto. Il primo è un’analisi delle povertà nell’Altovicentino, condotta per Dimore Accoglienti da Luca Romano, direttore di Local Area Network. La ricerca si focalizza sugli aspetto quantitativi e qualitativi, grazie a dei focus group con i diversi portatori d’interesse del territorio, per raccogliere nuovi punti di vista che aiutino a interpretare il fenomeno delle povertà economica e a guidare le politiche future che possano risolverlo.
Luca Romano ha riportato i primi dati emersi dalla ricerca (dettagliati in allegato), ricordando che la percentuale di famiglie che rientrano nella soglia della povertà relativa tra il 2005 e il 2017 in Veneto è cresciuta dal 3,7 al 6,1%. Nello stesso periodo (2004 -2017) le famiglie che non riescono a risparmiare in Veneto passano dal 62,4 al 64,1%. Invece le famiglie che non riescono a far fronte a spese impreviste crescono dal 21,9% al 32,6% in Veneto.
L’intento del progetto ‘Dimore Accoglienti’ è conoscere i nuovi profili della povertà. Siamo convinti che la povertà da problema circoscritto sia sempre più connotata come vulnerabilità diffusa, che ha a che fare con la mancanza di legami comunitari in una situazione imprevista di fragilità. A questo scopo stiamo conducendo una serie di focus group per capire attraverso coloro che a diverso titolo sono in rapporto con il fenomeno della fragilità quali sono i nuovi profili della povertà nell’Alto Vicentino. Va sottolineato che l’Alto Vicentino è comunque caratterizzato da un volontariato solidale molto attivo, numeroso e capillarmente ramificato”, ha detto Romano.
Ciò che emerge è che “non c’è più una prevalenza schiacciante di stranieri sugli italiani, ma un equilibrio. Cresce anche il problema abitativo connesso con le situazioni di indigenza e di difficoltà economica. In una prima approssimazione il tema della povertà in un contesto a vulnerabilità diffusa non è contrastabile con la sola erogazione monetaria, ma si presenta come intervento complesso in cui devono convergere una molteplicità di attori“.
Questi i primi risultati della ricerca che è ancora in corso: sarà conclusa dopo l’estate e sarà disponibile nella sua completezza entro la fine dell’anno.

Il secondo obiettivo del progetto è la sperimentazione di un nuovo modello di “cohousing sociale”: una vera e propria coabitazione tra gli anziani e le persone che hanno bisogno di un alloggio. Il mutuo aiuto fonda questa progettualità, nella quale le persone anziane possono mettere a disposizione i loro spazi abitativi in cambio di una condivisione della vita quotidiana che offre una soluzione alla solitudine di molti anziani del territorio. “Siamo ora nella fase di pubblicizzazione del cohousing e siamo alla ricerca degli alloggi – ha detto il presidente di Samarcanda -. Prevediamo di partire il prossimo settembre con le coabitazioni, con l’auspicio che questo possa essere un modello virtuoso ripetibile per sostenere anche i servizi nella risoluzione del problema abitativo”.

Tutti i Comuni partner e le associazioni presenti alla conferenza stampa hanno ribadito il loro sostegno al progetto, sottolineando l’utilità di avere una fotografia della povertà dell’Altovicentino per trovare delle risposte condivise e l’importanza dell’approccio innovativo del progetto che consente di fare fronte a solitudini diverse. Samarcanda ha concluso affermando l’importanza di “costruire una rete effettiva, in cui ciascuno possa portare un contributo per arricchire il progetto. verso la costruzione di forti sinergie territoriali capaci di prendersi cura delle fragilità”.

Si allegano i primi risultati della ricerca sulla povertà a cura di LAN Network e alcune foto della conferenza stampa.

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